Effetto del digiuno con due pasti sugli indici di resistenza all'insulina della sindrome metabolica

La resistenza all'insulina è una caratteristica di una serie di disturbi clinici, tra cui il diabete di tipo 2/intolleranza al glucosio, l'obesità, la dislipidemia e l'ipertensione che si raggruppano nella cosiddetta sindrome metabolica. La prevalenza della sindrome metabolica, come definita dai criteri ATP III del 2001, era del 22%, con un aumento dipendente dall'età. I ​​dati dimostrano che la prevalenza ha continuato ad aumentare, in particolare nelle donne. L'iperinsulinemia che si verifica in risposta all'insulino-resistenza può svolgere un ruolo importante nella genesi della sindrome metabolica. La prevenzione o la riduzione dell'obesità, in particolare dell'obesità addominale, è il principale obiettivo terapeutico nei pazienti con sindrome metabolica. La riduzione del peso si ottiene in modo ottimale con un approccio multimodale che includa dieta, esercizio fisico ed eventuale terapia farmacologica, come con orlistat. È stato dimostrato che molte diete diverse come la dieta mediterranea, la dieta DASH, gli alimenti a basso indice glicemico e la dieta a basso contenuto di grassi saturi, indipendentemente dalla perdita di peso, riducendo l'insulino-resistenza possono essere efficaci nel migliorare la sindrome metabolica. Durante il mese di Ramadan (il nono mese di calendario islamico), i musulmani digiunano ogni giorno dall'alba al tramonto. Si astengono dal bere e dal mangiare per intervalli di circa 12 ore. Al momento non ci sono segnalazioni sull'effetto del digiuno del Ramadan (solo due pasti al giorno) sulla sindrome metabolica. Pertanto, questo studio è stato condotto per valutare gli indici di resistenza all'insulina nei soggetti sottoposti a questo tipo di digiuno per un periodo di trenta giorni.