Identificazione dei marcatori della saliva nella malattia infiammatoria intestinale

In condizioni normali la mucosa intestinale presenta una "infiammazione fisiologica" basale causata da una risposta immunitaria controllata che elimina gli antigeni dietetici e microbici offensivi. Questa infiammazione scompare una volta sradicata la causa. In caso di risposta immunologica inappropriata, l'infiammazione diventa cronica e dannosa, con conseguenti anomalie anatomiche e funzionali, vale a dire la malattia infiammatoria intestinale (IBD).

Sebbene sia fondamentale per i pazienti con IBD sottoporsi a diagnosi e gestione precoci prima dello sviluppo di complicanze gravi, ma poiché l'IBD ha caratteristiche cliniche vaghe e non patognomoniche, il medico è solitamente indotto in errore nel sospetto tardivo e nel rilevamento di IBD.

La diagnosi tradizionalmente dipendeva da una combinazione di valutazione patologica insieme alle caratteristiche istologiche, cliniche, radiologiche, endoscopiche, chirurgiche, di laboratorio (sierologiche). Recentemente, i marcatori sierologici sono stati identificati e sono diventati di particolare interesse in quanto non solo rilevano l'insorgenza di IBD ma anche il potenziale del suo sviluppo e possono essere utilizzati come strumenti prognostici. Più recentemente, i marcatori delle feci sono stati rilevati e utilizzati per la diagnosi.

Ad oggi sul mercato manca ancora uno strumento diagnostico definitivo, semplice e non invasivo. La saliva può presentare una forma alternativa di fluidi corporei che semplifica le procedure diagnostiche.

La nostra ipotesi è che i pazienti con IBD abbiano biomarcatori salivari speciali che possono essere identificati attraverso l'analisi salivare, dove in seguito può essere applicato un semplice test non invasivo sotto forma di un kit di facile utilizzo, disponibile presso la clinica del medico per il stabilire una diagnosi immediata e precoce della malattia infiammatoria intestinale distruttiva.