Uno studio dell'infezione e della trasmissione di SARS-CoV-2 in pazienti pediatrici

La malattia da Covid-19, causata dal coronavirus Sars-Cov-2, è comparsa ufficialmente in Italia nel febbraio 2020. A gennaio 2020 erano già stati descritti i primi casi pediatrici, inizialmente in Cina e poi in altri Paesi. Gli studi clinici suggeriscono che i bambini sono suscettibili a qualsiasi età e possono trasmettere il virus SARS-CoV-2; per la maggior parte gli studi pediatrici hanno analizzato pazienti ospedalizzati.

Principalmente bambini e giovani presentano sintomi asintomatici o paucisintomatici, e molto raramente richiedono il ricovero: non sono chiare le ragioni biologiche di questo diverso quadro clinico rispetto alla popolazione adulta. Proprio per la modesta sintomatologia che si presenta in età pediatrica, la storia naturale della malattia da Covid-19 e le sue caratteristiche cliniche in età pediatrica non sono ben note e la malattia può essere sottodiagnosticata. Altrettanto scarse sono le informazioni sulla diffusione del Covid-19 sia all'interno della famiglia che nelle comunità scolastiche. Questi dati dipendono dalla disponibilità di test per l'identificazione dell'infezione da Sars-CoV-2 e da come sono organizzati gli screening della popolazione.

Tuttavia, la conoscenza degli aspetti clinici e della diffusione del Covid-19 in famiglia e a scuola è fondamentale per orientare scelte di politica sanitaria come l'apertura di scuole e di spazi sociali, educativi e sportivi per bambini e ragazzi. È noto che la trasmissione del SARS-CoV-2 può avvenire negli ambienti scolastici, ma non ci sono ancora dati definitivi sull'impatto che questa trasmissione può avere sulla diffusione del contagio all'interno della popolazione, perché la chiusura delle scuole coincide sempre con la chiusura delle altre attività e spesso con restrizioni generali alla circolazione delle persone. Diversi studi suggeriscono che la trasmissione di SARS-CoV-2 a scuola non è frequente. La scuola contribuisce in misura modesta al totale dei casi e in molti casi l'infezione è imputabile al personale scolastico. Inoltre, la presenza di più casi nella stessa scuola può dipendere da una maggiore diffusione del virus nella comunità.

Le evidenze scientifiche confermano l'effetto negativo della chiusura delle scuole sulla salute fisica e mentale di bambini e ragazzi, con un costo molto elevato considerando l'impatto sull'apprendimento e la riduzione delle competenze a lungo termine: qualsiasi riduzione dell'orario scolastico ha effetti negativi sulle capacità cognitive degli studenti abilità, sulla probabilità di abbandono scolastico, sull'iscrizione all'università e sui risultati occupazionali. Inoltre, l'apprendimento a distanza ha esacerbato le disuguaglianze, perché l'accesso ai computer e a Internet è molto più complicato per le famiglie delle classi inferiori. Inoltre, in alcuni contesti, la chiusura delle scuole ha generato aumenti di violenza domestica e situazioni di stress tossico prolungato per i bambini.

La rete della medicina di comunità, formata dai pediatri di famiglia, rappresenta una risorsa unica per studiare la storia naturale del Covid-19 nei bambini e la diffusione della malattia in famiglia e a scuola all'interno di uno specifico territorio.